Star Wars 9/11
George Lucas non rilascia di solito interviste. Proprio per questo l'esclusiva online di Wired pubblicata in occasione dell'uscita dell'episodio conclusivo della saga di Star Wars merita una lettura. L'aspetto forse più interessante di tutto il discorso riguarda l'opinione negativa di Lucas su Fahrenheit 9/11.
Fahrenheit 9/11. People went nuts. The folk aspects of that film were George Bush or Iraq or 9/11 or -- intense emotional issues that made people put up their blinders and say, "I have an opinion about this, and I'm not going to accept anything else." If you could look at these issues more open-mindedly -- at what's going on with the human mind behind all this, on all sides -- you could have a more interesting conversation, without people screaming, plugging their ears, and walking out of the room like kids do.
In pratica Lucas dice che questi argomenti andrebbero trattati in modo diverso scegliendo esempi a bassa intensità emotiva (come nella mitologia). Se si tratta la cosa in modo troppo diretto, come nel caso del documentario di Michael Moore, si rischia di radicalizzare le posizioni con il risultato di creare due schieramenti contrapposti che si chiudono nelle rispettive certezze e rinunciano al dialogo.
Senza fare riferimenti diretti, Lucas spiega che Star Wars, almeno questa seconda trilogia, è un film sulla potenziale deriva di corruzione che tutte le forme di potere rischiano.
The story being told in Star Wars is a classic one. Every few hundred years, the story is retold because we have a tendency to do the same things over and over again. Power corrupts, and when you're in charge, you start doing things that you think are right, but they're actually not.
In un certo senso l'argomento è lo stesso di Fahrenheit, ma trattato secondo canoni diversi.
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