Virtuale/Reale
I cellulari in commercio dotati di fotocamera sono ormai numerosi. Molto si è detto sull'impatto sociale di questi device ma, come a volte accade, sono gli utilizzi che, pur essenso iscritti nel mezzo non sono immediatamente evidenti, ad essere i più interessanti.
E' certamente questo il caso dell'uso dei QR codes. La logica di funzionamento è analoga a quella dei codici a barre.
L'idea è che questa nuova specie di codice a barre può essere letta attraverso le fotocamere dei cellulari.
A questo punto si aprono scenari interessanti sopratutto se il QR code rappresenta un puntatore ad una risorsa digitale che può essere fruita sul display del telefono.
Uno scenario possibile è il seguente: in un negozio i prodotti sono equipaggiati con questi codici. Passo dallo scaffale, scatto con il mio telefono ed ottendo in risposta (via wi-fi o gprs ad esempio) le informazioni sul prodotto (prezzo, data di scandeza, etc.). Oltre alle informazioni inserite dal negoziante posso anche leggere i commenti degli altri compratori sul prodotto ed eventualmente lasciare ai visitatori futuri i miei 2 cents in proposito.
Su questo stesso tema esistono ormai numerosi progetti:
- PaperLinks: la maggior parte degli studenti quando riceve un materiale didattico in digitale la prima cosa che fa è stamparlo per leggerlo con maggire agio. Alcuni materiali, tuttavia, sono stati pensati con una logica ipertestuale e con contenuti multimediali che nella stampa si perdono. L'idea di PaperLinks, relizzato nell'ambito del progetto MobiLearn, consiste dunque nello stampare in corrispondenza di questi contenti dei codici che possono essere letti (in vario modo) e che fungono da puntatori a risorse multimediali che possono essere fruite dal display di un device portatile;
- SpotCodes: Progetto dei laboratori della Intel in collaborazione con l'Università di Cambridge- Ne parla il New York Times di oggi nell'edizione online. Il progetto è esemplificato molto bene dagli esempi sul sito;
- Advanced User Resource Annotation system: Progetto di Microsoft Research. Ne parla Howard Reingold in questo articolo su TheFeature;
- Urban Tapestries: un progetto di ricerca leggermente diverso descritto in un post sul LearningSpace dedicato al corso di Sociologia dei new media.
Inoltre:
- QR code generator: Per chi volesse costrirsi il suo QR code da inserire magari sul biglietto da visita;
Infine: Da non perdere infine questo illuminante esempio.
E' certamente questo il caso dell'uso dei QR codes. La logica di funzionamento è analoga a quella dei codici a barre.
L'idea è che questa nuova specie di codice a barre può essere letta attraverso le fotocamere dei cellulari.
A questo punto si aprono scenari interessanti sopratutto se il QR code rappresenta un puntatore ad una risorsa digitale che può essere fruita sul display del telefono.
Uno scenario possibile è il seguente: in un negozio i prodotti sono equipaggiati con questi codici. Passo dallo scaffale, scatto con il mio telefono ed ottendo in risposta (via wi-fi o gprs ad esempio) le informazioni sul prodotto (prezzo, data di scandeza, etc.). Oltre alle informazioni inserite dal negoziante posso anche leggere i commenti degli altri compratori sul prodotto ed eventualmente lasciare ai visitatori futuri i miei 2 cents in proposito.
Su questo stesso tema esistono ormai numerosi progetti:
- PaperLinks: la maggior parte degli studenti quando riceve un materiale didattico in digitale la prima cosa che fa è stamparlo per leggerlo con maggire agio. Alcuni materiali, tuttavia, sono stati pensati con una logica ipertestuale e con contenuti multimediali che nella stampa si perdono. L'idea di PaperLinks, relizzato nell'ambito del progetto MobiLearn, consiste dunque nello stampare in corrispondenza di questi contenti dei codici che possono essere letti (in vario modo) e che fungono da puntatori a risorse multimediali che possono essere fruite dal display di un device portatile;
- SpotCodes: Progetto dei laboratori della Intel in collaborazione con l'Università di Cambridge- Ne parla il New York Times di oggi nell'edizione online. Il progetto è esemplificato molto bene dagli esempi sul sito;
- Advanced User Resource Annotation system: Progetto di Microsoft Research. Ne parla Howard Reingold in questo articolo su TheFeature;
- Urban Tapestries: un progetto di ricerca leggermente diverso descritto in un post sul LearningSpace dedicato al corso di Sociologia dei new media.
Inoltre:
- QR code generator: Per chi volesse costrirsi il suo QR code da inserire magari sul biglietto da visita;
Infine: Da non perdere infine questo illuminante esempio.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home