Farsi Media (4)
L’accumulazione di pratiche che giocano sulle forme di autorappresentazione attraverso tecnologie sempre più diffuse e con capacità e potenza similare a quelle utilizzate dai media mainstream e logiche di costruzione di contenuti e di linguaggio omologhe, trova oggi una cristallizzazione attorno a pratiche collettive che mostrano una convergenza fra:
a. una volontà “politica” di giocare i linguaggi dei media dentro i media al fine di produrre forme di interferenza culturale;
b. un movimento di appropriazione delle logiche delle tecnologie a partire dalla loro diffusione in ambiti diversi del quotidiano (lavoro e loisir);
c. la necessità di sviluppare infrastrutture collettive condivise che consentano da una parte di supportare la collaborazione e dall’altra di garantire le differenze (ad esempio la generazione di dispositivi comuni per la diffusione dei contenuti o di aree collettive di deposito dei materiali);
d. la necessità di produrre forme collettive di narrazione che partano dall’autorappresentazione dei vissuti al singolare, da una riattualizzazione delle sensibilità dei piani di ciascun vissuto, delle particolarità dei corpi;
e. la tematizzazione delle forme proprietarie che si estrinseca nella produzione e diffusione di strumenti free software e nella produzione di contenuti resi disponibili, si veda ad esempio la crescita di licenze creative commons.
(Continua...?)
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